Trasferimento al Vesuvio (un vulcano dormiente).
Il vulcano è meglio conosciuto per l'eruzione del 79 d.C. che seppellì le città romane di Pompei ed Ercolano e molti altri insediamenti.
L'eruzione ha espulso una nuvola di pietre, cenere e fumi a un'altezza di 33 chilometri, vomitando roccia fusa e pomice polverizzata a una velocità di 1,5 milioni di tonnellate al secondo. Alla fine ha rilasciato 100.000 volte l'energia termica della bomba che ha distrutto Hiroshima. Si stima che 16.000 persone siano morte a causa dei flussi piroclastici idrotermali.
L'unico resoconto di un testimone oculare sopravvissuto dell'evento è costituito dalle lettere di Plinio il Giovane allo storico Tacito.